FRAMMENTI
Prisciani Art Suite, Ferrara. Dicembre 2006 

IMPAROLARTE



La bellezza che abbiamo sotto gli occhi di Marialivia Brunelli Spesso ci sfugge la bellezza che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni. Viaggiando per lavoro incontro in continuazione persone che mi decantano la bellezza di Ferrara, la sua magia silenziosa, le sue nebbie evocative. Eppure chi vive a Ferrara a volte ne vede solo i difetti, dimenticandosi che, per chi vi è nato e ora risiede nelle grandi città, Ferrara rimane nel cuore come un’oasi di pace e di quiete. E non solo perché tutti vanno in bicicletta, cosa rara nelle altre province della regione pur simili per grandezza e aspetto. Ma per la qualità della vita, o la gentilezza delle persone. Potremmo poi elencare un’infinità di difetti di questa città. Però, alla fine, chi l’ha lasciata ama sempre ritornarvi. Forse Ferrara è una città in cui si torna volentieri proprio perché, per poterla comprendere, bisogna prima vederla da lontano: solo così la si può abbracciare interamente. Anche se poi, quando un ferrarese è via da casa e pensa a Ferrara, non pensa alla città nella sua interezza, ma ciò che gli appare alla mente sono quei particolari che riescono ad evocare l’atmosfera domestica del vivere quotidiano. E’ il concetto che è alla base di questa mostra: si è scelto di rappresentare la città per frammenti, zoomando su dettagli architettonici per sollecitare emozioni e pensieri. Sono emersi da questa mappatura sentimentale una serie di appunti ad acquerello da mettere in un album immaginario. Appunti però non sfuocati, veloci e approssimativi come quelli che si vedono solitamente realizzati con la tecnica dell’acquerello: appunti per lo più di stile iperrealista, perché questa è la caratteristica che identifica il gruppo IMPAROLARTE coordinato da Paola Bonora. Scriveva Gianni Celati: “Chi guarda da un punto di vista più preciso perché più ridotto, si trova a spiare il mondo come se fosse una cosa estranea”. Come se lo si vedesse per la prima volta. Solo così ci si può stupire delle cose che vediamo sempre ma senza osservarle veramente. E’ questo il segreto per non perdere mai quello stupore che hanno i bambini davanti al mondo: ascoltare le cose, guardarle nel modo in cui richiedono di essere viste. E’ quello che faceva attraverso la fotografia Luigi Ghirri, insuperato narratore per immagini del mondo padano. Da queste riflessioni ha avuto origine la mostra Frammenti, Ferrara ad acquerello. Suggestioni mute suscitate da atmosfere diverse: dalla via umida del ghetto alla nebbia che nasconde un monumento, dal particolare romanico reso vibrante dal sole alla fredda mestizia delle colonne di marmo della Certosa. E ancora: dalla cristallina perfezione della Ferrara rinascimentale alla luce mutevole che si specchia nelle acque del Castello, dalle ombre metafisiche degli oggetti sui muri alle misteriose presenze che solcano quotidianamente le ciottolate vie della città, tintinnanti di rumori diversi ma sempre uguali.

 

Pubblicazione del calendario 2007