34 FINESTRE
Galleria del Carbone, Ferrara.
Novembre 2007 

IMPAROLARTE

Finestre
di Marialivia Brunelli

Da dentro protegge, rinchiude, racchiude lo spazio privato, difende il proprio cosmo: è il luogo dal quale possiamo osservare sicuri e difesi lo scorrere degli eventi da cui vogliamo restare distaccati. Da fuori evoca, suggerisce. E’ il simbolo stesso del desiderio, del voler “entrare”in un mondo. Lascia trasparire ambienti e atmosfere che possiamo solo immaginare. Da sempre è la via degli amanti. E’ il limite sottile che segna la divisione, ma che è preludio all’apertura e al ricongiungimento di due universi che si guardano.
Simbolo della luce, secondo una interpretazione misterica medievale, la finestra alluderebbe all’individuale processo di apertura della coscienza nei riguardi dei messaggi che pervengono dalla realtà circostante.
La familiarità che lega il mondo femminile alla finestra ha origini molto remote: se nell’antica Grecia la finestra ha rappresentato per la donna il simbolo di un mondo esterno negato, la storia dell’arte ha poi immortalato in indimenticabili scenari domestici figure femminili intente a ricamare o impegnate nella lettura al cospetto di luminose vetrate, come nel celebre quadro di Vermeer Ragazza che legge una lettera.
Apparire e nascondersi, guardare e non essere visti: la finestra è il territorio degli attraversamenti e dei riti di passaggio; sono pertanto immaginabili giochi molteplici di sguardi, lungo traiettorie silenziose, dallo spazio interno all’esterno e viceversa.
Ma la finestra può essere anche chiamata a ricoprire un ruolo di rappresentanza all’interno di un edificio: ecco allora una balconata che richiama alla memoria le soluzioni architettoniche per i palchi teatrali destinati alle famiglie aristocratiche; ecco un davanzale fiorito che evoca la cura attenta di chi custodisce le mura domestiche; ecco ancora una finestra murata che rimanda a preesistenze architettoniche perdute.







Pubblicazione del calendario 2008